Può capitare che per svariati motivi una mamma scelga o non possa allattare, vediamo insieme qual è il latte artificiale che meglio si adatta al piccolo e perché…
Sul mercato si sono diffuse numerosissime tipologie e marche di latte artificiale, coì tante che diventa difficile per i genitori scegliere quale comprare. Ovviamente il miglior latte per il neonato è quello della mamma, il quale contiene molti nutrienti e molecole che in nessun latte artificiale sono presenti: nel latte materno troviamo anticorpi che facilitano la protezione del bambino da varie patologie e arricchiscono il sui sistema immunitario rendendolo più forte con una risultato visibile anche sul lungo periodo, enzimi che facilitano la digestione del latte stesso, molecole che derivano direttamente dalla dieta della mamma e che concorrono a modificare continuamente il sapore del latte aiutando il bambino a prender confidenza col variare dei sapori della tavola e molti nutrienti che si diversificano in base alla dieta materna. Inoltre il latte materno varia di giorno in giorno, in base all’ora della giornata o anche in base all’età del bambino: si è visto infatti che il latte che una mamma produce per un neonato prematuro è differente da quello prodotto per un bimbo nato a termine e ancora il latte si modifica se il bimbo è nato da oche ore o ha già qualche giorno o settimana.
Detto ciò può capitare che la mamma necessiti di dare un integrazione di latte al bimbo, o che per scelta o necessità decida di nutrire il suo bambino con latte artificiale, o ancora vi sono casi in cui il bambino non può prendere il latte della mamma. Quindi quale latte scegliere per il nostro bambino? Vi sono marche di una migliore o peggiore qualità?
La risposta è no, anche si vi sono casi in cui sarà necessario un tipo di latte particolare.
Vi sono alcuni latti, latti speciali, che vengono ideati e composti per soddisfare il fabbisogno di bimbi in condizioni speciali: sono i bambini che nascono pretermine e per i quali non è disponibile il latte materno (che resta comunque il nutrimento migliore e più sano), o quelli con particolari patologie, soprattutto metaboliche, che richiedono una nutrizione particolare con l’integrazione o l’assenza di particolari molecole per i quali si rende necessario l’uso di latte artificiale particolarmente studiato; infine vi sono mamme con patologie, ad esempio l’HIV, alle quali viene sconsigliato l’allattamento al seno in quanto risulta per ridurre il rischio di trasmissione del virus. In tutti questi casi il tipo di latte viene dato con prescrizione medica ed e sono pure esenti dal pagamento, in quanto vengono dati al neonato per la presenza di una patologia che controindica l’assunzione di latte materno. Negli altri casi (scelta o necessità materna, oppure mancanza di molti passaggi che favoriscono l’allattamento al seno e che quindi fanno saltare tutti quei sottili e delicati meccanismi necessari al mantenimento della produzione di latte – vedi “Allattare al seno, come iniziare” “Allattamento al seno, come funziona l’allattamento esclusivo a richiesta?”, “Allattamento al seno, come funziona? Attacco, posizione e suzione corretti. Come aumento la produzione di latte?” e ”Allattamento al seno, come funziona? Come faccio a capire che mangia abbastanza? Ho paura di non avere abbastanza latte”) la scelta del latte artificiale diventa più ampia e non vi sono marche migliori o peggiori, ma solo diverse marche di latte formulato le quali sottostanno tutte alle severe e restringenti normative che impongono la presenza dei nutrienti importanti per la salute e la crescita del bambino, per cui non dovrebbero esserci grandi differenze tra una marca e l’altra. Per questo motivo il “Codice di commercializzazione dei sostituti del latte materno” ha vietato la prescrizione di un latte specifico in lettera di dimissione (tale prescrizione viene fatta ancora in alcuni ospedali ma dipende solo dal fatto che a rotazione vengono prescritte tutte le varie principali marche).
Vi sono in generale 3 diversi tipi di latte che vengono modificati nel contenuto in riferimento alle fasi disviluppo del bambino, questo per imitare ciò che fa il latte materno il quale si modifica man mano che il bambino cresce sopperendo così alle sue esigenze nutrizionali; quindi sul mercato troveremo principalmente latti di tipo 1 che vengono proposti ai bambini fino ai 6 mesi, periodo in cui è prevista l’introduzione di altri cibi (mediamente questa fase può iniziare tra i 5 e i 7 mesi come è stato dichiarato dall’OMS in merito all’introduzione dei cibi complementari all’allattamento, più conosciuto come svezzamento). Dopo il latte di tipo 1 si passa al latte “di proseguimento” o tipo 2 per sopperire ai notevoli cambiamenti dei bisogni nutrizionali. Infine si può passare al latte di tipo 3 o “latte di crescita” dopo l’anno di vita; le linee guida per l’introduzione dei cibi complementari consigliano che con l’inizio dello “svezzamento” è comunque possibile dare al bimbo latte scremato miscelato con gli alimenti (ad esempio per fare una purea) e solo dopo l’anno di vita lo si può dare come alimento da solo, mentre quello intero non è consigliato in quanto ricco in proteine e povero di altri alimenti necessari per l’alimentazione umana. Invece l’uso di latte di mucca o anche di capra o di altri animali in alternativa al latte artificiale di tipo 1 o 2 è sconsigliata in quanto non contengono tutti i nutrimenti necessari per il fabbisogno energetico di un neonato.
In commercio possiamo inoltre trovare il latte artificiale in due forme differenti: quello in polvere e quello liquido, vediamone brevemente le caratteristiche e le differenze:
- Il latte liquido non richiede una particolare preparazione, infatti è un latte che finche è sigillato resta sterile ed una volta aperto può essere conservato in frigorifero per 24/48 h(ricordatevi che ogni alimento del neonato, sia esso latte artificiale o latte materno, deve essere conservata nella parte più in fondo del frigor, quella cioè meno soggetta agli sbalzi termici che si hanno per gli alimenti che stanno ad esempio sull’anta), è quindi un latte pronto all’uso che basta riscaldare a bagno maria e offrirlo così pronto al bimbo. Di contro però è un latte molto più costoso del latte in polvere.
- Il latte in povere invece è meno costoso del latte liquido, ma richiede una preparazione più lunga (che consiglio vivamente di seguire alla lettera per non incappare in problematiche quali infezioni da batteri presenti nella polvere) -Vedi “Come si prepara il latte artificiale?“-
Per quanto riguarda la scelta della marca come ho detto non vi è una migliore di un’altra, può succedere che per un bambino risulti più facile da digerire un tipo piuttosto che un altro, nel caso in cui si notasse che il neonato non cresce in modo armonico e regolare e avesse un sonno un po’ irrequieto si può provare a cambiare marca (bisogna tener presente che un cambio di alimentazione può portare qualche disequilibrio nel bimbo, quindi consiglio di valutare bene insieme al pediatra o all’ostetrica la necessità di un cambio del tipo di alimento), in questi casi consiglio che il cambio sia graduale, per evitare delle modifiche troppo nette nell’alimentazione del lattante che potrebbero incidere sui vari sistemi del corpo.
Affidati sempre al consiglio di un pediatra e di un’ostetrica, non lasciare che sia solo internet a darti consigli sulla crescita del tuo bambino, ogni consiglio deve essere fatto in base al bambino e alle abitudini della mamma e della famiglia, ogni proposta deve essere personalizzata sulla persona.