Negli ultimi anni si è scoperto quanto il latte materno sia utile per i neonati pretermine, ovviamente il miglior latte per questi neonati è quello del seno della loro mamma, ma possono esserci situazioni in cui ciò non è possibile e qui entra in gioco il latte materno donato.

Ma quali sono i vantaggi di alimentare un neonato pretermine con latte materno e non con latte formulato? è davvero così importante? La risposta è SI!

Si stanno scoprendo sempre più qualità  del latte materno, si sa già  che il latte è ricco di acqua, per dissetare il bimbo, di proteine e numerosi nutrienti, per alimentare il piccolo, di anticorpi, per proteggerlo e molto altro ancora; si sa quanto il latte materno aiuti e sostenga lo sviluppo del neonato sia per il latte in sè che per il contatto che dall’allattamento al seno ne deriva. Vi sono però neonati ricoverati in terapia intensiva neonatale (TIN) che non possono giovare dei benefici del latte materno per numerosi motivi. Alcuni ospedali si sono quindi attivati per raccogliere il latte materno di altre madri e darlo ai neonati delle TIN al posto del latte artificiale. Scopriamo insieme come si dona e perchè il latte materno donato è migliore del latte artificiale, soprattutto per questi neonati.

Oltre alle qualità del latte e ai benefici che già  conosciamo, ci sono ulteriori fattori dei quali un neonato pretermine può giovare grazie al latte materno, ancora di più poi se il latte il neonato lo può prendere direttamente dal seno della mamma:

  • Viene ridotta l’incidenza di Enterocolite necrotizzante rispetto al latte artificiale il latte materno, che è un latte parzialmente digerito, più leggero e ricco di fattori favorenti l’assimilazione, permette di ridurre il rischio di danni all’intestino; senza considerare che il primo latte, il colostro, è ricco di fattori che creano un film protettivo lungo le pareti intestinali. Questa patologia infatti porta a dover intervenire e togliere porzioni di intestino che sono andate in necrosi (tessuto morto).
  • Riduzione dell’incidenza di sepsi e altre infezioni nel latte umano sono contenuti numerosi anticorpi che vanno a sostenere il sistema immunitario che, soprattutto in un pretermine è ancora molto carente; dagli studi risulta inoltre che questo effetto protettivo si ha soprattutto se il latte è quello fresco quindi spremuto e dato direttamente al neonato, o assunto direttamente dal seno; sono ancora in corso studi inerenti il latte derivante da banche, quindi sull’effetto che la pastorizzazione può avere sugli anticorpi presenti nel latte, quello che è certo è che il latte umano costituisce comunque una protezione immunitaria che il latte artificiale non dà .
  • Minor incidenza di displasia broncopolmonare una patologia che interessa il corretto sviluppo del sistema respiratorio; il latte materno mantiene le sue proprietà  antiossidanti anche dopo la pastorizzazione, e questa caratteristica si è vista essere importante per la protezione da questa patologia dovuta alla forte immaturità (nati sotto le 30w) o a necessità di supporto ventilatorio per diverse settimane.
  • Vi sono alcuni studi che hanno sottolineato come l’uso di latte materno rispetto a quello artificiale aumenti la tolleranza alimentare del neonato, favorendo in tempi più rapidi il raggiungimento di una nutrizione enterale esclusiva (per bocca con somministrazioni attraverso vari sistemi: dal sondino, alla siringa, alla tazzinetta, al boccetto). Viene inoltre suggerito di iniziare questo tipo di nutrizione, anche in affiancamento alla nutrizione parenterale (in vena) il prima possibile, anche nelle prime ore dopo la nascita usando latte della mamma spremuto o tirato o da banche.
  • Riduzione di ipertensione arteriosa e insulinodipendenza in adolescenza è stata infatti dimostrata questa correlazione in adolescenti nati pretermine.
  • Inoltre, il latte di banca può essere usato anche in casi diversi dall’alimentazione dei neonati della TIN: il latte donato viene usato anche da mamme che ancora non hanno avuto la montata lattea e necessitano però di incrementare l’alimentazione del figlio, per l’alimentazione di neonati che subiscono operazioni chirurgiche, con gravi allergie alimentari, malattie metaboliche, con immunodeficienze, insufficienza renale cronica, o cardiopatie con difetto di crescita per intolleranze alimentari.

Direi che ci sono ottimi motivi per donare il proprio latte per le mamme che ne hanno in eccedenza o che comunque vogliono fare qualcosa per bimbi che ne hanno necessità, ma come si fa a donare?

Le mamme che scelgono di donare questo prezioso alimento possono cercare la banca del latte più vicina a loro (sul sito www.aiblud.it potete trovare un elenco aggiornato) e contattare il centro; un’ostetrica verrà a casa, o verrà dato un appuntamento presso il centro, per effettuare una valutazione della storia clinica materna e alcuni esami per valutare l’assenza di patologie che controindicherebbero la donazione. Una volta accertata l’idoneità la mamma potrà iniziare ad estrarre il latte sia in struttura che al domicilio usando spremitura manuale o tiralatte; in caso di estrazione a domicilio verranno indicate le corrette procedure per la conservazione del latte tirato, sarà poi la struttura a provvedere al recupero del latte al domicilio delle mamme.

Il latte raccolto dalle banche viene poi pastorizzato, congelato e stoccato in contenitori sigillati ed etichettati per essere poi distribuiti nelle neonatologie, ai servizi di pediatria e al domicilio nei casi di indicazioni particolari.

Seguimi su Facebook

All rights reserved Ostetrica Colombo.