Il dolore del parto è un dolore funzionale, può capitare che la donna trovi insopportabile questo dolore e richieda l’analgesia come metodo di contenimento del dolore; mentre un tempo il dolore era considerato come componente facente parte la vita, dopo gli anni 50-70 le donne hanno iniziato a considerare il dolore come qualcosa da fuggire, come se il dolore fosse un’imposizione non accettabile da cancellare; si è quindi scoperto un metodo farmacologico molto efficace quale l’epidurale per inibire le connessioni neurali che conducono il dolore (i nocicettori) e ridurre il dolore quasi a zero.
La sua promozione è ancora un argomento controverso che può essere visto come un ostacolo al parto naturale o come un diritto inalienabile di una donna di alleviare il dolore del travaglio.
Certo è che il suo uso indiscriminato, senza una valutazione dei rischi e benefici e senza aver prima esplorato tutte le tecniche di contenimento del dolore non sarebbe da farsi, come affermato dall’OMS questa modalità di contenimento del dolore è spesso usata in modo inappropriato venendo applicata non a casi specifici e di indubbia utilità: travagli lunghi o particolarmente impegnativi e sfiancanti per la donna, posizioni di occipito-posteriore (posizione assunta dal feto in cui il suo occipite nel periodo espulsivo è rivolto verso la schiena e non verso la sinfisi pubica cioè verso l’addome della donna), travagli indotti, condizioni psicologiche o fisiche particolari…; bensì venendo proposta a tutte le donne senza permetter loro o senza fornire loro tutti gli strumenti di cooping al dolore non farmacologici che potrebbero permetterle di affrontare il travaglio e parto senza l’intervento di mezzi medici esterni.
La mia conclusione non è quelle di impedire alle donne di usare metodologie farmacologiche, non mi permetterei mai di costringere una donna in tale direzione, ma di usare, conoscere e sperimentare tutti gli strumenti non farmacologici prima di pensare all’analgesia come unico strumento di controllo del dolore, perché si potrebbero scoprire capacità e forze inconsce. Meglio conoscere bene tutti gli strumenti e avere molte carte da giocare invece di limitarsi ad una sola opzione. Una scelta informata è sempre la strada migliore.